Quando entra mi mostra la tessera sorridendo.
Leggo 4.4.76, data della sua ultima donazione, a quel punto rispondo al suo sorriso e un po’ mi commuovo.
“Il mio sangue doveva servire a salvare mio marito ma così non è stato”, mi dice guardandomi negli occhi.
“Lui era un Rh positivo, io Rh negativo… pesavo solo 37Kg., oggi con quel peso non si può più”.
La signora mi narra con lucidità e fermezza gli aneddoti che hanno segnato la sua vita, come se tutto fosse successo pochi giorni fa.
Il tempo per certe cose non conta davvero.
E poi mi racconta della sua ultima donazione, quella segnata sul tesserino:
“Lavoravo in una ditta di Mortara, quando un giorno mi chiamarono d’urgenza in ospedale. C’era stato un incidente e avevano bisogno del mio gruppo sanguigno… Sa che dopo la donazione invece di andare a casa a riposare sono tornata al lavoro? Ogni tanto ripenso a quel giorno, spero solo di avere aiutato un po’ quella persona, spero si sia salvata”.
Bonaria ha da poco compiuto 82 anni ed è originaria di Sanluri un paesino in provincia di Cagliari. Quando negli anni ’90 ritorna nella sua Sardegna chiede di poter donare, purtroppo però le comunicano che se non supera i 50kg. non è possibile farlo. “Ah, ma una volta… ” mi sussurra.
Per tutto il tempo che racconta la osservo e mi chiedo come possa avere tanta forza in un corpo così minuto, io vorrei avere almeno la metà del suo coraggio. Nonostante questo mi è di conforto sapere che entrambe abbiamo in comune il desiderio di aiutare il prossimo, sebbene con motivazioni e tempi diversi.
In ultimo mi porge il libro dedicato a lei a tutti i donatori che hanno contribuito all’ascesa e all’affermazione della nostra sezione dal 1954 a oggi. Certo è un bel riconoscimento ma sfogliandolo mi rendo conto che dirle grazie non è abbastanza.
Se sono qui, se siamo qui, è grazie alla storia che Bonaria ha scritto non solo nelle pagine di quel libro.
Volontari di Avis Comunale Mortara
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